Botanica

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SPECIE E VARIETA’

Specie La canapa appartiene alla famiglia delle Cannabinacee, è una pianta annuale e in natura è dioica, il che significa che nella sua popolazione si trovano più o meno al 50 per cento esemplari che portano soltanto fiori femminili ed esemplari che portano soltanto fiori maschili (si parla di piante maschio e di piante femmina). Prima della formazione dei fiori non è possibile riconoscere il sesso delle piante di canapa.
Essendo la popolazione della canapa molto variabile, nel campo si possono trovare soggetti con caratteri molto diversi tra loro, ad esempio si trovano piante che portano sullo stesso stelo fiori maschili e fiori femminili (monoicismo), piante che contengono livelli elevati di THC e piante che ne sono del tutto prive, piante con colorazione delle foglie che varia dal verde chiaro, al verde scuro al violaceo.

Varietà di canapa
Approfittando della variabilità della canapa, nel tempo e con la selezione l’uomo ha creato tante varietà: da fibra, da seme (in genere monoiche), da droga.
Le varietà italiane più conosciute e ancora oggi competitive sono: Carmagnola, CS (Carmagnola Selezionata), Fibranova. Il germoplasma di altre varietà famose come Eletta Campana e Bolognese è andato perduto. Negli ultimi anni l’ISCI di Bologna ha selezionato nuove varietà derivate da quelle tradizionali.

Cannabis indica non esiste
La distinzione cannabis indica/cannabis sativa utilizzata per indicare rispettivamente la canapa ad alto tenore di THC (marijuana) e la canapa a basso tenore di THC è un errore botanico perché la canapa è una specie unica.
In questo equivoco è caduta anche la normativa italiana antidroga.


LA PIANTA DI CANAPA

Fusto
La pianta di canapa ha un fusto eretto la cui altezza può variare da 1 a 4/5 metri in media a seconda delle varietà, delle condizioni pedologiche e climatiche e ancora della densità di semina. Alcuni esemplari, in piemontese detti “lanse”, superano anche i 7 metri.
La sezione del fusto può variare da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Il fusto è formato da una corteccia esterna di colore verde costituita da fibre tenute insieme da pectine e da una parte interna detta canapulo, di colore bianco molto leggero.
La fibra rappresenta il 25/30 per cento del fusto ed è costituita per circa l’82 per cento da cellulosa e per il 6 per cento da lignina; il canapulo rappresenta il 70/75 per cento ed è costituito da circa il 77 per cento di cellulosa e da circa il 19 per cento di lignina, di colore bianco.
Più la pianta è grossa più la fibra è grossolana e robusta. Nella stessa pianta la fibra è più grossa verso la radice e più fine verso la cima.
Apparato radicale
 
È formato da un robusto fittone con esili ramificazioni laterali, che nei terreni sciolti arriva fino alla profondità di 150 cm.
Foglie
 
Si sviluppano su ciascun nodo del fusto. Sono prevalentemente opposte, picciolate, palmate, generalmente con sette segmenti lanceolati, acuminati, seghettati e pelosi.

Infiorescenze
 
Le infiorescenze maschili sono pannocchie composte da numerosi racemi costituiti da un perigonio a 5 pezzi. Cominciano a svilupparsi sull’ascella fogliare almeno 60 giorni dopo la germinazione.
Le infiorescenze femminili si formano sulle cime una decina di giorni dopo quelle maschili e assumono la forma a falsa spiga, grossa, diritta e a ciuffo, molto più compatta di quella maschile.
L’impollinazione è anemofila.
La fioritura in Italia avviene verso la metà di luglio. Le piante maschio cominciano a seccare dopo la impollinazione e sono già secche nel mese di agosto mentre le piante femmina continuano a vegetare fino a fine settembre e oltre perché devono portare a maturazione il seme.

Seme

Il seme è prodotto dai fiori femminili. E’ costituito da un frutto secco detto achenio, di colore grigio/ verde ovoidale (lunghezza 3-5 mm, larghezza 2-3 mm). Il peso di 1000 semi varia tra i 20/30 gr per le varietà dioiche e i 16/20 gr per le varietà monoiche.
La maturazione del seme sulla spiga avviene in modo scalare.
E’ molto delicato.

Agronomia

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Ambiente/clima 
La canapa è coltura molto adattabile, che è stata e può essere coltivata in diverse condizioni pedologiche e climatiche, anche in collina e in montagna.
Per le necessità domestiche e delle aziende agricole e ancora per gli usi militari (corde, tende, vele) è stata in passato coltivata in tutte le regioni italiane. Per gli usi industriali è stata coltivata soprattutto in Emilia e Campania e per la produzione di semente in Piemonte.

Epoca di semina
Per poter germinare la canapa deve trovare un terreno umido. Nel Centro/Sud d’Italia si semina da metà febbraio a metà marzo, al Nord da metà marzo ai primi di aprile. La canapa non teme le gelate tardive. E’ possibile la semina in secondo raccolto (dopo grano) se la germinazione è consentita dalle condizioni climatiche.

Tecnica di semina
 
Si impiegano normali seminatrici da grano con distanza di 20 cm tra le file.

Densità di semina consigliata
50 kg/ha per colture da fibra tecnica (in caso di destinazione tessile le densità sono ancora maggiori); 25 kg/ha per colture da seme. Attenersi comunque alle indicazioni fornite nel contratto di coltivazione.


Diserbo
 
Se seminata con buona tecnica la canapa in genere non richiede diserbo. Sulle coltivazioni da seme, in cui le piante sono più rade, eseguire sarchiatura all’occorrenza.

Concimazione
Nei terreni ricchi di azoto e con le vecchie varietà la concimazione si è dimostrata inutile, anche se il terreno è povero di fosforo.

Consumo idrico
La canapa ama i terreni umidi ma muore se si verifica ristagno di acqua.
Ha dimostrato di resistere alla carenza di acqua più di tutte le altre colture industriali. In particolare nel 2003 nella medesima località e con il medesimo terreno il mais non irrigato è morto, la canapa non irrigata ha prodotto 20/30 per cento in meno.
La maggiore resistenza alla siccità è attribuita al fatto che il fittone, arrivando a profondità notevoli trova umidità.

Parassiti
Nelle coltivazioni moderne non si sono rilevati danni da parassiti.
In passato, quando le coltivazioni erano molto estese e concentrate, furono segnalati attacchi di piralide.


Raccolta
 
Canapa da fibra tecnica
A fine agosto si falcia con falciatrice normale (non rotofalce). Si lascia in campo per 30/40 giorni per una prima macerazione e si rotoimballa. Oppure si lascia in campo fino a ottobre/novembre e si rotoimballa direttamente (però si perde parte del canapulo)
Canapa da seme
A fine settembre/inizi ottobre si trebbia con mietitrebbia modificata appositamente.
Canapa da fibra tessile
A luglio (prima della fioritura) si taglia con apposito macchinario e si rotoimballa con pressa da lino.

Varietà da impiegare
Le varietà più adatte sono quelle italiane.
Le varietà selezionate per climi più freddi con il clima italiano anticipano la fioritura (prefioritura) bloccando la crescita della pianta.


Rese produttive
 
La canapa dà le rese più elevate nei terreni sciolti e freschi delle pianure alluvionali, un tempo appunto dette “terre da canapa”.
Fibra/canapulo
In passato e con le varietà italiane la resa media in sostanza secca (13% di umidità) dei terreni migliori era stimata in 130 q/ha. In recenti sperimentazioni condotte dall’Università di Pisa con la varietà Carmagnola si sono superati i 160 q/ha.
Seme
La resa media in seme delle varietà dioiche varia da 4 a 8 q/ha a seconda delle varietà e delle condizioni pedoclimatiche.
E’ in corso la selezione di varietà monoiche adatte al clima italiano.

Miglioramento dei terreni
E’ conosciuto fin dall’antichità e confermato da recenti sperimentazioni che la canapa migliora i terreni. Dopo canapa sono infatti riferiti consistenti incrementi delle produzioni di cereali ed eccezionali performance delle colture orticole.
Il miglioramento, che fino ad oggi non è stato oggetto di studi specifici, è attribuito a diversi fattori:
- la canapa raggiunge con la radice profondità notevoli dove preleva i nutrienti che in seguito, spogliandosi delle foglie, in parte restituisce allo strato superficiale (azione contro la desertificazione)
- l’azione meccanica svolta dalla radice
- la presenza nella canapa di sostanze che hanno proprietà battericide/insetticide.
La canapa inoltre protegge i terreni dal dilavamento e, durante la fase vegetativa (primavera/estate/autunno), trattiene notevoli quantità di azoto prelevato dal terreno impedendone il percolamento in falda.

Usi moderni

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Foglie/fiori
  • Tisane, birra alla canapa, caramelle
  • Olio essenziale, ricavato per distillazione, utilizzato in: profumi e come aromatizzante per alimenti
  • THC ed altri cannabinoidi: uso farmaceutico in circa 100 preparati medicinali ( cura tra l’altro glaucoma, vomito, attacchi di asma, spasmi di diverso genere, analgesico)

Seme
  • Decorticato, utilizzato come alimento ad uso umano ed animale (ricco di proteine)
  • Esche per pesci
  • Olio ricavato da spremitura a freddo:
    • condimento per alimenti, utilizzato nella produzione di margarine, tofu, gelati e simili
    • integratore alimentare per uso nutraceutico (naturalmente ricco di omega 3 ed omega 6)
    • utilizzato nella produzione di cosmetici e detergenti per l’igiene del corpo
  • Olio prodotto con processi chimici per fabbricazione:
    • detersivi
    • inchiostri per stampa
    • colori ad olio
    • tinte per esterni edifici
    • lubrificanti
    • solventi
    • mastici
    • biodiesel
    • combustibile
  • Farina ricavata da spremitura a freddo (panello): uso alimentare umano ed animale, non contiene glutine
Fibre
  • Fibra lunga macerata di pregio per filatura ad umido:
    • tessuti, abbigliamento, arredo casa, calzature, accessori, tele per dipinti
  • Fibra lunga macerata meno pregiata
    • cordami anche per arredamento
    • reti, sacchi
    • teloni, tessuti per rinforzo plastiche petrolchimiche in sostituzione lana di vetro (imbarcazioni), rinforzo PLA
    • rista per avvolgimento tubazioni fibra corta macerata derivante da scarto della pettinatura della fibra lunga
    • filati per tappeti e maglieria
    • imbottitura materassi
    • pasta di cellulosa per carte speciali (tipo carta moneta e carta dei titoli di stato)
    • pasta di cellulosa per cartine sigarette
    • cartoni e imballaggi
    • pannolini
    • blocchi stampati in pressofusione
    • guarnizioni per i freni
  • Fibra corta semimacerata:
    • pannelli isolanti e fonoassorbenti per edilizia, termosaldati con poliestere, amido di patate, altri amidi
    • geotessili per pacciamature
    • imbottiture per auto
  • Canapulo:
    • intonaci e cappotti isolanti per edifici, blocchi da costruzione costituiti da canapa e calce
    • mangimi per ruminanti
    • lettiere per cavalli e piccoli animali
    • pannelli rigidi per interno auto (cruscotto)
    • pannelli rigidi per fabbricazione mobili
    • pellet/brichette di qualità
    • esplosivi
    • materiale per disoleazione acque inquinate
Per l’uso farmaceutico è utilizzata canapa medicinale perché quella ad uso industriale contiene tenore di THC troppo basso per avere effetti significativi. 


Lavorazioni diverse

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Coltivazioni da seme.
Per le coltivazioni da seme (per semine e per uso alimentare) oggi non si pongono particolari difficoltà, salvo disporre di una mietitrebbia adeguata per la raccolta e di un essiccatoio tipo Scolari per asciugarlo, subito dopo raccolto.
Assocanapa srl, in un progetto di ricerca finanziato dall’ARSIA della Regione Toscana ha adattato una mietitrebbia per la raccolta del seme di canapa delle varietà italiane (altezza delle piante mt. 3,5/4 e oltre) ed ha messo a punto tecniche di coltivazione e di cimatura per agevolare la raccolta del seme.
Per la produzione di seme a solo uso alimentare possono essere più convenienti le varietà monoiche (vedere sezione botanica) perché producono più seme. C’è però l’inconveniente che oggi si trova sul mercato europeo soltanto seme di varietà monoiche francesi, poco adatte al clima italiano. Sono in fase di iscrizione nel Registro europeo delle sementi anche varietà monoiche italiane. Le varietà monoiche francesi producono più seme e meno biomassa (nei climi italiani arivano a 2.5/3 metri).

Coltivazioni da fibra tecnica/canapulo
Per la prima trasformazione degli steli di canapa (detti nella normativa europea “paglie di canapa”) confezionati in rotoballe o balle quadrate, esistono oggi in Italia soltanto due impianti, uno ad Alife (Caserta) e uno a Carmagnola (Torino).
Assocanapa ha brevettato nel maggio 2010 un prototipo di sfibratrice denominata GD1 più compatto, del tutto innovativo nella lavorazione.
Un impianto di prima trasformazione come quelli realizzati in Germania (costituito dall’assemblaggio con modifiche di macchinari costruiti per la stigliatura del lino) può trattare il raccolto di 1000/1.200 ha, costa circa 3 milioni di euro compreso l’immobile in cui deve essere collocato e dà una resa economicamente soddisfacente.
Assocanapa insieme al CNR IMAMOTER ha brevettato nel maggio 2010 un prototipo di macchinario per la prima trasformazione delle paglie di canapa costruito ex novo per la canapa, più compatto (circa 14 metri di sviluppo orizzontale, più semplice ed innovativo, che può trattare il prodotto di circa 400/500 ha di canapa di varietà italiane e costa circa 300 mila euro, a cui sono da aggiungere una pressa da fibra (per balle quadrate) e un trattore da 120/130 CV.
Il prototipo, alla cui realizzazione ha contributo l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, ha cominciato a lavorare a fine settembre con risultati gestionali soddisfacenti. Contribuirà a favorire la diffusione della coltivazione in diverse zone d’Italia, per il consumo sul posto perlomeno del canapulo.
La collocazione dell’impianto sotto una tettoia o in un capannone, oltre a riparare dalle intemperie, può consentire di attuare un sistema di aspirazione delle polveri prodotte dalla lavorazione.

Coltivazioni da fibra tessile
La coltivazione della canapa in Italia per ricavarne fibra per usi tessili oggi è difficile. Infatti per stigliare, pettinare e filare la fibra di canapa vengono utilizzati i macchinari costruiti per il lino, opportunamente adattati, che trattano steli e fibra della lunghezza di circa 1 metro (altezza media della pianta di lino). Si rende quindi necessario costruire appositi macchinari idonei alla raccolta in campo e alla prima trasformazione della canapa per uso tessile.
La tecnica agronomica di adattare la canapa alle dimensioni del lino, sperimentata in anni passati nella zona di Comacchio non ha dato i risultati sperati, a causa soprattutto dell’eccessiva riduzione della produzione vegetale. D’altro canto sono ancora necessarie ricerche di tipo industriale per arrivare alla macerazione in acqua ed asciugatura delle rotoballe.

Legalità

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Dalla stagione agraria 1998 la coltivazione della canapa è consentita in Italia per gli agricoltori, nel rispetto delle seguenti condizioni:
  • la coltivazione deve essere inserita nella denuncia PAC
  • deve essere seminata canapa di una cultivar compresa nell’elenco europeo delle varietà con tenore di THC inferiore allo 0,2%, certificata dal cartellino rilasciato dall’ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette)
  • all’emergenza delle piante, comunicazione della coltivazione alla più vicina stazione delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Finanza, Forestale)
  • il quantitativo di seme impiegato non deve essere inferiore ai 35 kg per ettaro
  • l’agricoltore deve avere stipulato contratto di coltivazione con un primo trasformatore autorizzato (Assocanapa srl è autorizzata alla prima trasformazione)
  • la resa in bacchetta secca ottenuta non deve essere inferiore ai 15 q.li per ettaro.
Per agevolare i controlli, Assocanapa si è inoltre impegnata per i suoi associati a non coltivare appezzamenti di superficie inferiore ad 1 ha e a comunicare annualmente all’AGEA e alle Regioni l’elenco delle coltivazioni dei suoi associati.

Controlli amministrativi
Ogni anno su un campione di colture di canapa viene eseguito dal CRA CIN di Bologna controllo per verificare il tenore di THC contenuto. L’eventuale sforamento del limite dello 0,2 non comporta provvedimenti a carico dell’agricoltore ma la segnalazione dello sforamento al Ministero e all’UE per il monitoraggio della varietà.

Controlli delle Forze dell’Ordine
Nel contesto delle azioni antidroga sono sempre possibili controlli delle coltivazioni da parte delle Forze dell’Ordine ma non sono da temere da parte degli agricoltori se le procedure prescritte sono state rispettate e la documentazione (cartellino ENSE, fattura di acquisto del seme, contratto di prima trasformazione) è conservata regolarmente.

Novità in arrivo
Assocanapa ha da tempo richiesto al MIPAF di eliminare perchè non più utili: l’obbligo di impiego di un quantitativo minimo di seme, l’obbligo di una produzione minima e il contratto con il primo trasformatore. Ridurrà inoltre a 1000 mq la superficie minima da coltivare da parte dei suoi associati. Presso il MIPAF è stato insediato a maggio 2009 un Gruppo di lavoro interministeriale di cui fa parte anche Assocanapa, per studiare le modifiche da apportare alla normativa italiana.

Assistenza tecnica
Assocanapa è disponibile gratuitamente a fornire assistenza tecnica e modulistica agli agricoltori e alle loro associazioni di categoria.

Difficoltà coltivazione

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Per le coltivazioni da seme oggi non si prospettano particolari difficoltà, salvo disporre di una mietitrebbia adeguata per la raccolta.
Assocanapa srl, in un progetto di ricerca finanziato dall’ARSIA della Regione Toscana, ha adattato una mietitrebbia per la raccolta del seme di canapa delle varietà italiane (altezza 3,5/4 metri) ed ha messo a punto tecniche di cimatura per agevolare la raccolta del seme.
Assocanapa srl è disponibile a stipulare contratti di coltivazione per seme di canapa fornendo il relativo disciplinare di coltivazione e l’assistenza tecnica necessaria. Il prezzo di acquisto varia da 1,5 ai 2,00 euro/kg, a seconda del grado di pulizia e di germinabilità. E’ prevista una maggiorazione per il seme biologico.
Per il primo anno nella stagione 2008 Assocanapa ha ottenuto seme biologico delle varietà Carmagnola e CS.

Coltivazioni da fibra tecnica/canapulo

Per la prima trasformazione delle bacchette, dette anche “paglie” di canapa confezionate in rotoballe o balle quadrate esistono oggi soltanto tre impianti in Italia: a Guastalla (Reggio Emilia), ad Alife (Caserta) e a Carmagnola (Torino) quest’ultimo di potenzialità ridotta.
Un impianto di prima trasformazione come quelli realizzati in Germania, che possono trattare il raccolto di 1000/1500 ettari costa circa 3 milioni di euro ed è economicamente soddisfacente.
Assocanapa srl insieme al CNR IMAMOTER ha in fase avanzata di costruzione, con il contributo della Regione Piemonte, un prototipo di macchina per la prima trasformazione della canapa più ridotto e compatto degli impianti tradizionali. Si prevede che la macchina sarà messa sul mercato nel 2010, con il costo all’incirca di una mietitrebbia e che potrà trattare il raccolto di 500 ettari.

Assocanapa insieme al CNR IMAMOTER ha completato e brevettato nel 2010 un prototipo di macchinario per la prima trasformazione della canapa più ridotto e compatto degli impianti tradizionali. Il prototipo è attualmente in fase di ingegnerizzazione per la produzione in serie, di cui è previsto l’arrivo sul mercato verso novembre/dicembre 2011. Per maggiori informazioni consultare in questo sito la sezione 
Impianto Prima Trasformazione.
Coltivazioni da fibra tessile

Esiste in Italia un solo moderno impianto per la stigliatura e pettinatura di canapa tessile, a Comacchio (Ferrara), di proprietà di Ecocanapa spa.
L’impianto tratta bacchetta di canapa in condizioni morfologiche analoghe a quelle del lino tessile, macerata in campo.
Un progetto di ricerca realizzato con il contributo della Regione Toscana da Canapone srl, società partecipata anche da Assocanapa srl, ha permesso di mettere a fuoco le problematiche e le possibilità di soluzione ed i costi della prima trasformazione della canapa ad uso tessile su scala industriale, compresa macerazione ed asciugatura.

Assocanapa

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Assocanapa Coordinamento Nazionale per la canapicoltura in Italia
Via Donizetti n.4, 10022 Carmagnola

- Natura: associazione senza fini di lucro
- Data costituzione: 1998
- Scopi statutari/attività: promuovere, tutelare e diffondere la coltivazione della canapa e il suo impiego nei vari settori produttivi; stimolare e sviluppare la ricerca volta a favorire e agevolare tale coltivazione e l’impiego dei suoi prodotti, rivolgendo specifica attenzione a sviluppare e valorizzare quelle caratteristiche che rendono la coltivazione della canapa di particolare interesse per la salvaguardia dell’ambiente e delle condizioni di vita e di lavoro dell’uomo; rappresentare le esigenze dei soggetti che coltivano canapa e/o ne lavorano e utilizzano i prodotti nei confronti di enti regionali, nazionali e sovranazionali preposti a regolamentare la produzione agricola e industriale e l’impiego dei prodotti da essa derivati; promuovere iniziative che valorizzano le attività dei soci.
- Amministrazione: è affidata ad un Consiglio Direttivo che si rinnova ogni 3 anni. La convocazione dell’assemblea per le elezioni è pubblicata sul sito con anticipo di almeno un mese.
- Quota associativa annuale: 15 euro per singoli, 50 euro per società, gratuita per enti di ricerca.
Sedi operative regionali attive: Campania e Calabria, Emilia (2), Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto.
Partecipazione a progetti di ricerca con:
• Provincia di Bologna
• Consorzio Universitario Piceno
• Pianalto di Poirino
• Comune di Tuoro sul Trasimeno e altri
• Comuni del Canavese
• Regione Piemonte – 2008 - “Prima trasformazione delle paglie di canapa”
• Musei diversi (Pisoniano,S. Anatolia di Narco, San Bernardo di Carmagnola) e istituzioni scolastiche diverse.



Assocanapa srl
Via Donizetti n.4, 10022 Carmagnola
- Natura: società commerciale, aperta a coloro che credono nel futuro della canapa e che contribuiscono alle sue attività
- Data costituzione: 2002
- Scopi statutari/attività: produzione, selezione e commercializzazione di sementi di canapa e più in generale di piante industriali; lavorazione e/o produzione di semilavorati e/o prodotti finiti costituiti perlomeno in parte da canapa o altre materie prime di origine vegetale; commercializzazione di prodotti di canapa o contenenti canapa; progettazione, messa a punto, produzione e commercializzazione di attrezzature e macchine per la lavorazione della canapa e di altri prodotti agricoli; formazione dei produttori; realizzazione di campagne pubblicitarie e di indagini di mercato; registrazione di marchi relativi ai prodotti di canapa ed altri prodotti di origine vegetale.
- Amministrazione: affidata ad un Consiglio di Amministrazione che si rinnova ogni 3 anni
- Capitale sociale: 35mila euro
- Quote sociali: 5mila euro + sovraprezzo. 
- Collegamento con Assocanapa associazione: lo statuto prevede che una percentuale dell’utile viene devoluto a finanziare le attività dell’associazione.
- Riconoscimenti
o Ditta sementiera – Riconoscimento Regione Piemonte 18/3/2003 – produzione di sementi di canapa, pianta oleaginosa e da fibra – art.21 categoria V del Regolamento di esecuzione della legge 1096/71
o Primo trasformatore di paglie di canapa – Riconoscimento Regione Piemonte 3/7/2006 ai sensi art.3 del D.M. 10/5/2001.
- Produzioni attuali: sementi, olio e farina di semi, fibra per pannelli isolanti, canapulo, filati e tessuti di canapa

- Partecipazione ad altre società: Canapone srl società agricola con sede a Scarlino (GR), Chimica Verde con sede a Milano, Consorzio Produttori Canapa di Castelfranco Emilia (MO), Capitalismo Naturale con sede a Massarosa (LU).
- Partecipazione a progetti di ricerca: “Progetto Interregionale” finanziato da MIPAF 2005/2007, Progetto Canapone finanziato da ARSIA Regione Toscana, per lo sviluppo della filiera della canapa tessile in Toscana 2005/2008.
Assocanapa srl fornisce gratuitamente campioni di fibra/canapulo alle aziende che desiderano sperimentarli.  

Alimentazione e salute

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Il contributo che il seme di canapa e l’olio e la farina che se ne ricavano possono dare alla salute dell’uomo è stato riconosciuto dal Ministero della Salute con Circolare in data 22 maggio 2009.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda per la popolazione l’assunzione di acidi grassi polinsaturi omega 6 ed omega 3 in proporzione da 4/1 fino a 6/1, per prevenire o curare le malattie più diffuse nelle società moderne (colesterolo non HDL alto, trigliceridi nel sangue, diabete, artrite reumatoide, artrosi, asma, psoriasi ed eczema atopico, lupus, altre malattie autoimmuni in genere, sindrome premestruale, depressione).

I semi di canapa, che non contengono mai THC (droga), contengono naturalmente omega 6 ed omega 3 in rapporto 3/1, che in natura è quello più vicino al rapporto raccomandato dall’OMS. Analogo rapporto si trova soltanto nell’olio di pesce, che deve essere chimicamente trattato.
L’associazione della assunzione di olio di semi di canapa con l’impiego in cucina di olio extravergine di oliva per condire (l’olio di oliva contiene omega 6) fa raggiungere il rapporto ottimale.

L’olio di semi e la farina di semi di canapa sono considerati dai nutrizionisti “vaccino nutrizionale”, alimento che, introdotto nella dieta giornaliera, rinforza e regola la risposta del sistema immunitario, del sistema ormonale e del sistema nervoso nei confronti delle aggressioni dell’ambiente.

Numerose ricerche hanno dimostrato l’efficacia dell’impiego dell’olio di semi di canapa in funzione preventiva per la salute. La sua assunzione in presenza di patologie e di impiego di farmaci ha dimostrato di portare a miglioramenti del quadro clinico. Naturalmente in questi casi l’impiego deve essere concordato con il proprio medico.

Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono altri importanti componenti tra cui in particolare proteine che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. E’ quindi alimento ideale per vegani e vegetariani.

L’olio di canapa viene estratto per spremitura a freddo dai semi che si formano dai fiori femminili all’incirca a metà luglio. Ha un gusto gradevole, può essere usato a crudo per condire, oppure essere assunto come integratore.

Per maggiori ragguagli sul contenuto alimentare dei semi di canapa e derivati consultare il dépliant realizzato da Assocanapa. Consultare anche le sezioni Ricette e Articoli Interessanti in questo sito.

Per saperne di più consultare: www.issfal.org.ukwww.modin.org.

Ricette

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Le notizie che seguono su proprietà e utilizzi del seme decorticato e della farina di semi di canapa e le ricette sono curate da Paolo Gullino, coltivatore biologico in Toscana.

INDICE
Semi di canapa (Cannabis sativa) decorticati: Utilizzi e proprietà

I semi della pianta di Canapa, che non contengono mai THC, sono una delle fonti naturali di cibo più perfettamente bilanciate. Con i semi di Canapa si possono ottenere olio, margarina, farina, hamburger e formaggi vegetali, creme e semi decorticati, con cui preparare cibi squisiti che garantiscono un buon approvvigionamento di amminoacidi e acidi grassi essenziali, così da avere un corpo forte e sano, un sistema immunitario ben funzionante, benessere ed energia vitale.

I semi di canapa sativa decorticati sono ricchi di pregiate proteine e contengono tutti gli 8 aminoacidi essenziali nella giusta ed equilibrata proporzione necessaria all'alimentazione umana. I semi decorticati di canapa e in genere i prodotti derivati dal seme sono un toccasana per il ricambio delle proteine nel corpo umano e contribuiscono a rinforzare il sistema immunitario. L'olio di canapa presente per circa il 30% nei semi di canapa, contiene circa il 75% di acidi grassi polinsaturi essenziali, come gli acidi linoleico e linolenico, nella giusta proporzione per favorire il ricambio cellulare, ed inoltre dal 2% al 4% di gamma linolenico, che contribuisce al mantenimento del sistema ormonale ed al ricambio dei lipidi.
I semi di canapa sono ricchi di antiossidanti naturali , come la preziosa vitamina E. Sono anche ricchi di lecitina, il "cibo per il cervello" e di importanti sali minerali quali calcio fosforo e potassio.
I semi di canapa decorticati possono essere utilizzati direttamente
  • nelle insalate
  • a crudo nelle pastasciutte
  • nelle impanature
  • nei biscotti, nel pane, nei dolci
  • nel pesto
  • nelle zuppe all'ultimo minuto
  • nel gomasio
  • sul pane insieme all'olio e il pomodoro
  • come snack in qualsiasi momento della giornata
Conferiscono un sapore gradevole e delicato che ricorda le noci, hanno una consistenza simile alle nocciole tritate.
Possono essere utilizzati per cucinare, in prodotti da forno, come decorazione di piatti speciali, o anche come golosità da sgranocchiare. Tostati hanno un gusto più accentuato, nocciolato, che dà ai vostri cibi un gusto particolarmente piacevole; se ne sconsiglia però la cottura, per non disperdere le proprietà nutritive. Si usa quindi a crudo su piatti di verdure o di cereali, per aggiungere proteine importanti.
Per il loro contenuto proteico sono un ottimo alimento nelle diete vegetariane. Si conservano meglio in frigorifero.
I semi commercializzati da Assocanapa provengono da varietà coltivate a norma di legge.

Proteine30,60%Fibre6,00%Zuccheri solubili1,99%Carboidrati10,90%Grassi47,20%Nota: I semi di canapa sono ricchi di proteine e di grassi EFA (acronimo di Essential Fatty Acid), questi ultimi essenziali per una dieta equilibrata poiché facenti parte dei cosiddetti acidi essenziali, cioè quelli non sintetizzati direttamente dall’organismo e che devono quindi essere assunti mediante ingestione.
"Nessun alimento può essere paragonato alla canapa per il valore nutritivo. Mezzo chilo di semi di canapa fornisce tutte le proteine, gli acidi grassi essenziali e la fibra necessari alla vita umana per 2 settimane" dott. Udo Erasmus da Fats that heal, fats that kill, 1993. 

Farina di semi di canapa (Cannabis sativa): Utilizzi e proprietà 
Tra tutti i derivati alimentari del seme di canapa la farina è quella che consente un utilizzo del seme più familiare, creativo e variabile la farina di canapa è un apporto di preziosi nutrienti , conferisce un gusto nocciolato e un colorito bruno dorato agli impasti ove è aggiunta, inoltre non contiene glutine. Gli impasti in genere risulteranno più digeribili e benefici per stomaco e intestino. In dettaglio, la farina di canapa fornisce tutti gli amminoacidi essenziali e gli acidi grassi che contiene sono al 90%i acidi grassi polinsaturi, tra cui anche il pregiato acido Gamma Linolenico, minerali, fibre, vitamine. Protegge il ricambio naturale delle cellule e rafforza il sistema immunitario.
La farina di canapa è ottima in aggiunta alle altre tipologie di farina e può sostituire dal 15 al 20% la farina di cereali.
Si può utilizzare fino 1/3 sul totale della farina usata.
Nella preparazione di torte e biscotti dimezzeremo la quantità di grassi (dimezzare la dose di burro), perché la farina contiene già una sostanza "grassa" : il prezioso e salutare olio di canapa.
Mischiamola insieme alla farina bianca ed usiamola insieme a tutte le preparazioni nelle quali è necessaria la farina:
  • nell'impasto di pane, dolci e pizza
  • nella pastella delle crepes e della besciamella
  • pasta fatta in casa
  • gnocchi
  • pasta frolla
  • infarinature in genere
Anche per la preparazione di salse e sughi si dimostra essere una sana e squisita alternativa.

Edilizia e agricoltura 

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FIBRA
La fibra corta di canapa semimacerata in campo, più o meno pulita dal canapulo, viene utilizzata per produrre:
Pannelli isolanti e fonoassorbenti di diverso spessore e densità. Data la attuale scarsità della fibra di canapa, essa viene mescolata con altre fibre naturali provenienti dai PVS (kenaf, iuta).
Per realizzare i pannelli le fibre naturali vengono termosaldate con poliestere oppure con amido di patate o altri collanti naturali.
Geotessili ad uso forestale o orticolo (pacciamature), pura o in mescolanza con altre fibre (iuta).

Esistono produzioni italiane sia per un articolo che per l’altro.
Il prezzo dei pannelli è una via di mezzo tra quello dei pannelli di lana di vetro e quello dei pannelli di sughero.
Assocanapa è titolare di contratto per la fornitura di fibra di canapa ad aziende leader nel settore delle produzione di pannelli isolanti e di geotessili.

CANAPULO
Il canapulo ha un potere di assorbimento dei liquidi circa 12 volte superiore alla paglia e 3,5 volte superiore al truciolo di legno e pari a 5 volte il suo peso.
Mescolato con acqua e calce il canapulo (essendo molto ricco di silice) subisce un processo di “carbonizzazione” nel quale il legno viene mineralizzato (trasformato in pietra).
Nei secoli passati il canapulo o anche canapulo e fibra ridotti in pezzetti sono stati impiegati come materiali da costruzione, mescolati con argilla o calce. Gli steli tal quali sono stati utilizzati per realizzare strutture leggere, che venivano intonacate per creare soffitti e tramezzi.

Pannelli
In Francia esistono due brevetti: il Canabiote (legno di canapa rivestito di silice) e l’Isochanvre, dove il canapulo è mescolato a calce, che è venduto come Isochanvre Construction (per costruzioni) e Isochanvre Insulation (per isolamenti).
I materiali per edilizia che contengono canapulo sono molto più leggeri degli elementi di calcestruzzo.
Canosmose è invece una tecnica di costruzione che consiste nel mescolare direttamente e in giusta proporzione in una betoniera calce, acqua e canapulo e gettare direttamente.

In Italia sono state eseguite e sono in corso ricerche sull’impiego di fibra e canapulo in materiali da costruzione.

Intonaci e cappotti isolanti
La Banca della Calce, società che ha come scopo lo sviluppo di prodotti a calce da utilizzare in architettura, promuove l'impiego del canapulo nella preparazione degli intonaci e nella applicazione di cappotti isolanti a base di calce e canapulo.
Per saperne di più consultare il sito Calcecanapa.it.
Tra la Banca della Calce ed Assocanapa è stato di recente stipulato protocollo di collaborazione.

Lettiere
L’impiego più remunerativo del canapulo oggi è la destinazione a lettiera per cavalli. Le pezzature più piccole vengono pressate in pallottoline e commercializzate come lettiera per gatti.

Mangimi per ruminanti
Macinato in pezzature adeguate il canapulo è richiesto dalle aziende che producono mangimi per ruminanti.

Filari e tessuti

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La fibra di canapa è più robusta e più resistente al logorio e alla trazione di quella delle altre piante: se ne facevano vele per le navi, corde per legare i fasciami e per il governo delle imbarcazioni e dei veicoli a trazione animale, tende militari, calzature, abbigliamento da lavoro: era di canapa l’abbigliamento degli operai stagionali che da San Bernardo di Carmagnola si spostavano al porto di Marsiglia per fabbricare corde, il loro farsetto chiamato “Carmagnole” divenne uno dei simboli della Rivoluzione Francese; erano di canapa i primi jeans, portati sul lavoro dagli operai del porto di Genova, e poi “passati” ai cow boys americani (Lévi’s).

I tessuti di canapa proteggono dai raggi UVA. Hanno il maggior potere di dispersione del calore conosciuto e per questo tengono fresco d’estate. A differenza dei tessuti di lino, d’inverno tengono caldo e sono naturalmente stretch. In passato la canapa veniva filata anche con la lana.

Un pregiudizio da sfatare, una frode da svelare
Una volta nei nostri paesi quasi tutta la biancheria da casa e l’abbigliamento erano di canapa. Gran parte della antica biancheria fine conservata nella case e ritenuta di lino, in realtà è di canapa fine.
Gran parte dell’abbigliamento che oggi viene venduto per canapa in realtà è di lino, filato e tessuto più grossolano.

Le vecchie lenzuola di canapa molto ruvide
si spiegano al fatto che, in certe zone, la canapa veniva coltivata da seme, con piante grosse e quindi con fibra grossolana che, oltre che utilizzata per fare corde, veniva per le esigenze domestiche pettinata, filata e tessuta con i mezzi rudimentali dell’azienda agricola.
Esistono invece filati e tessuti di canapa finissimi perché le migliori fibre di canapa, liberate dalle pectine con una buona macerazione e poi dalla lignina con una buona stigliatura e una buona pettinatura, hanno una sezione di pochissimi micron.
Con la selezione delle varietà e l’affinamento delle tecniche di lavorazione della canapa tessile l’Italia aveva raggiunto nel mondo il primato per la produzione di filati e tessuti di canapa di qualità, il medesimo primato aveva l’Irlanda per il lino.


LA SITUAZIONE OGGI


Fibra lunga di qualità
Con la fibra di canapa migliore, filata ad umido, oggi in Europa si realizzano filati che vanno dal titolo 16 al titolo 20. In esposizione filati titoli 14, 16 e 20.
In Italia oggi esiste un solo impianto di filatura ad umido, che appartiene al Linificio Canapificio Nazionale, alimentato per la canapa prevalentemente da fibra cinese.
Le attività di filatura in genere sono state trasferite nell’Est Europa, in Estremo Oriente e più di recente in Africa. 
La fibra di canapa che si fila nel mondo oggi proviene soprattutto dalla Cina, mentre in alcuni stati del Sud America (Cile, Perù) coltivazioni di canapa alimentano l’artigianato locale.

La fibra di scarto della pettinatura
viene filata ottenendo filati di titoli bassi, che si utilizzano per maglieria e tessuti per tende, tappeti, abbigliamento casual. La maggior parte di questa fibra però va alla produzione di pasta di cellulosa ad uso cartario.

La fibra macerata più grossolana
può essere impiegata per fabbricare corde di diversa dimensione, oggi ricercate per arredamento.

Fibra prodotta in Italia
Nella stagione 2008 per la prima volta dopo decenni Canapone srl con la collaborazione di Assocanapa ha prodotto, macerato ed asciugato a Carmagnola, con il sistema tradizionale, bacchetta di canapa della varietà Carmagnola coltivata su circa 4000 metri. La bacchetta macerata è stata stigliata e pettinata a Comacchio. La fibra lunga ottenuta è stata filata a Venezia.

Canapa ed alta sartoria
Nel 2009, anno delle fibre naturali, nasce la collaborazione tra l’Atelier di Via Tessore di Pinerolo e Assocanapa, per approfondire il tema dei filati e dei tessuti di canapa, “fare cultura” sull’impiego sostenibile delle risorse naturali nell’abbigliamento e sulla personalizzazione del vestire, a cominciare dalla ricerca del sé, in una sorta di “slow dress”. L'Atelier ha dato vita ad Ami Rubia, linea di abiti da sposa in canapa.
Per informazioni: 
www.atelierdiviatessore.it

Canapulo
In Friuli è stato sperimentato con successo nel 2007/2008 l’impiego del canapulo nella produzione di pannelli rigidi particolarmente adatti per la fabbricazione dei mobili.

Altri usi

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La fibra di canapa ed il canapulo hanno un elevato contenuto di cellulosa.

Carta, cartoni, pannolini

Fino a fine Ottocento dal 75 al 90 per cento della carta era fatta di canapa (prodotta riciclando gli stracci). La carta di canapa ha durata ultramillenaria, sono in carta di pura canapa i libri stampati più antichi del mondo. INSERIRE FOTO 46
Oggi il 93 per cento della carta è ricavata dal legno degli alberi (pasta di cellulosa di pioppo e di pino) e deve subire pesanti trattamenti chimici per essere sbiancata.
La pasta di cellulosa di canapa viene ancora usata per le carte più pregiate, come le cartine delle sigarette e la carta moneta.
Importanti ricerche eseguite in Italia negli anni ’70 indicavano la canapa come una delle principali fibre per produrre carta.
Per la produzione di carta l’Italia importa oggi poco meno di 1 milione di tonnellate di pasta di cellulosa da alberi mentre per la produzione di pannolini e pannoloni l’importazione di pasta di cellulosa arriva a 1,2 milioni di tonnellate.

Plastica
La cellulosa è un polimero organico biodegradabile.
Le prime materie plastiche, chiamate celluloide, vennero prodotte in America da cellulosa di cotone.
Oggi la materia prima per la produzione di nylon ed altri polimeri sintetici (plastiche di ogni genere) è il catrame, risorsa fossile non biodegradabile.
Plastiche sintetiche e plastiche organiche hanno la medesima utilizzazione finale. La differenza sta nella scelta della materia prima, nell’impatto ambientale dei processi di lavorazione, nella possibilità di smaltimento.
Negli ultimi anni si è diffuso, per la produzione di plastica biodegradabile, l’impiego di polimeri organici ricavati soprattutto dal mais.
La canapa, grazie alla sua elevata produzione di cellulosa, può essere utilizzata come materia prima per la produzione di plastiche.
Sono già stati realizzati in plastica di canapa particolari di serie per alcune automobili (specchietti retrovisori) e sono in sperimentazione vasi e supporti per l’agricoltura.

Solventi, oli lubrificanti, oli combustibili
Con estrazione chimica si ottiene dal seme di canapa un 25 per cento circa di olio ad uso industriale, molto utilizzato prima dell’avvento dei solventi chimici di sintesi (tossici).
Nel 1935 negli USA furono usate 58mila tonnellate di semi di canapa per tinte e vernici. Nel ‘700 a Genova si impiegava, in alternativa all’olio di lino, olio di seme di canapa nella tinteggiatura degli esterni degli edifici, per migliorare la resistenza alla salsedine.
Fino all’Ottocento l’olio di semi di canapa fu il più usato nel mondo per l’illuminazione, da allora e fino al 1870 fu superato dall’olio di balena e poi dal petrolio.
Nel 1941 Ford presentò un’auto con carrozzeria in fibra vegetale, fra cui canapa. La plastica ricavata da queste fibre poteva sopportare urti 10 volte più forti dell’acciaio. Il peso totale del veicolo era circa 2/3 di quello di un’auto normale. Ford aveva anche progettato di rifornire i suoi veicoli con carburante ricavato da vegetali ma fu ostacolato prima dalla proibizione dell’alcool, poi dalla proibizione della canapa. Così, per alimentare i veicoli venne usato il petrolio.

Coltivare Canapa

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Quelle che seguono sono le risposte alle domande che più spesso ci vengono rivolte riguardo la coltivazione della canapa.

DOMANDA: Si può coltivare la canapa in Italia?
RISPOSTA: La risposta è sì, a condizione che venga coltivata una varietà a basso tenore di THC (inferiore allo 0,2%) compresa nel Registro Europeo delle Sementi e che sia seguita la procedura stabilita dalla Circolare del MIPAF n.1 dell'8 maggio 2002. Consultare anche in questo stesso sito, negli Approfondimenti, la sezione Legalità

DOMANDA: Dove e come si coltiva la canapa?
RISPOSTA: La canapa preferisce i terreni fertili alluvionali, si adatta però a tutti i terreni, anche fino ai 1500 metri di altitudine. Non soffre le gelate tardive. Soffre invece mortalmente il ristagno d'acqua, specialmente nel primo stadio di vegetazione. Si semina a febbraio/marzo. Riproducendo una tecnica antica sono in corso sperimentazioni di semina in secondo raccolto (dopo loietto, orzo, grano), in questo caso il pericolo è che se il terreno non è umido si incontrano difficoltà nella germinazione o che il caldo eccessivo secchi le piantine. La quantità di seme consigliata è di 50 chilogrammi per ettaro (10mila mq). Si consiglia di provvedere alla semina con seminatrice da grano con 15/20 centimetri tra le file (naturalmente con disco adattato per la canapa), su terreno preparato che abbia un'umidità sufficiente alla germinazione.
Così seminata la canapa è autodiserbante (le piante di canapa crescono più velocemente delle infestanti, per cui fanno morire tutte le infestanti). Di conseguenza, la canapa lascia il terreno totalmente diserbato.
Normalmente non ha bisogno di irrigazione e migliora la struttura del terreno grazie all'abbondante e profondo apparato radicale e al rilascio di foglie a fine ciclo.
Si raccoglie 10 giorni dopo la fine della fioritura delle piante maschili nel mese di agosto, così come si fa per la fienagione. Si taglia con barra falciante, la si lascia in campo per almeno 30/40 giorni per una parziale macerazione e la si imballa con normale rotopressa.
Da sempre consigliamo a chi non conosce la coltura di sperimentare per un anno per farsi un’esperienza adeguata alla zona in cui si opera. In ogni caso e salvo calamità naturali, gli agricoltori provetti non hanno mai incontrato difficoltà ad ottenere alte rese in biomassa.

DOMANDA: Conviene coltivare canapa?
RISPOSTA: la difficoltà del decollo della coltivazione della canapa in Italia è dovuta a difficoltà burocratiche e mancanza di chiarezza sulle produzioni alimentari e ancora alla mancanza di macchinari agricoli per la prima trasformazione (separazione fibra da canapulo), operazione che una volta veniva eseguita a mano, all’interno dell’azienda agricola.
Entrambe queste difficoltà sono in via di superamento.
Infatti la competente Direzione Generale del MIPAF si è impegnata nel mese di gennaio 2011 ad emanare una nuova Circolare che elimini gli adempimenti divenuti inutili, mentre si attende che il Ministero della Salute fissi i limiti del contenuto di THC negli alimenti.
Il prototipo GD1 di macchinario “agricolo” per la prima trasformazione delle paglie di canapa è stato brevettato nel mese di giugno 2010, sta attualmente lavorando presso lo stabilimento di Assocanapa srl a Carmagnola ed è entrato in produzione.
Venendo all’aspetto del ritorno economico della coltivazione per la produzione di fibra tecnica, le previsioni per ettaro oggi sono queste:
- costi: kg. 50 di seme a euro 5,50/kg per un totale di euro 275,00 oltre IVA 10%; lavorazione del terreno come per qualsiasi semina; non sono necessari diserbo, trattamenti antiparassitari, irrigazione (salvo casi eccezionali). Nei terreni più “magri” può essere opportuna una concimazione leggera. Raccolta: mediante falciatura, meglio se le bacchette sono tagliate in segmenti non superiori a 1 mt di lunghezza, macerazione in campo per 30/40 giorni, rotoimballatura.
- ricavi: oltre al contributo dell’UE sui seminativi, che varia da zona a zona e comunque da circa 100 a circa 450 euro per ha, la canapa produce mediamente 130 q.li di bacchetta secca per ha e sarà venduta all’attuale prezzo europeo di 15 euro/q per cui si realizzerà un ricavo medio per ha di 1.950 euro.
Ricavi maggiori possono essere conseguiti eseguendo in proprio la prima trasformazione e se si recupera il seme e/o si fanno produzioni/lavorazioni di nicchia.

DOMANDA: Cosa bisogna fare sotto l'aspetto operativo se si vuole coltivare canapa?
RISPOSTA: Per coltivare canapa occorre:
  1. aderire ad ASSOCANAPA (la quota annua di adesione è di euro 15,00/anno per le persone fisiche e le ditte individuali e Euro 60,00 per le ditte in forma societaria)
  2. ordinare la semente ad Assocanapa srl con pagamento anticipato intestato ad ASSOCANAPA S.r.l. presso Istituto Bancario Intesa San Paolo Agenzia di Carmagnola IT45 F030 69302601 0000 0017701 inviando ad ASSOCANAPA copia del bonifico bancario. Il pagamento della quota associativa annuale può anche essere fatto con il pagamento della semente, avendo cura di indicarlo espressamente nella copia di ricevuta che viene mandata ad Assocanapa (prezzo + quota associativa).
DOMANDA: Come si fa per la vendita del prodotto?
RISPOSTA: per la vendita delle paglie di canapa in rotoballe o balle quadrate i coltivatori devono stipulare contratto con un primo trasformatore autorizzato.

DOMANDA: Quanta canapa si coltiva in Italia?
RISPOSTA: I soci di Assocanapa che coltivano canapa in diverse regioni italiane sono in media 50 ogni anno, la superficie coltivata a canapa da nostri soci è stata in media di 120 ha/anno.